venerdì 28 dicembre 2012



La figura dell’educatore

Chi è l’educatore? Cosa rappresenta la sua figura? Qual è il suo ruolo? Innanzitutto  è doveroso affermare che il lavoro dell’educatore si basa sulla dimensione relazionale, per la quale è fondamentale possedere la capacità di saper donare qualcosa di profondo e permanente all’altro e che deve essere sviluppata attraverso un lungo e serio percorso di lavoro e di riflessione su se stessi.  Per poter affrontare questa professione è necessario essere dotati di un buon grado di motivazione e partecipazione emotiva rispetto a qualsiasi situazione (di disagio e non) che ci si trova a gestire. Le situazioni di partenza, sempre diverse l’una dall’altra, richiedono diverse modalità di approccio, ma un'unica base che esige la presenza di quattro costanti fondamentali: conoscenza, professionalità, competenza e motivazione.
L’azione educativa deve avvenire nel pieno rispetto della soggettività ed unicità del minore, del suo patrimonio familiare, genetico e culturale, con le sue peculiarità, non condizionate da dover essere altro da sé.
Lo strumento fondamentale che l’educatore “utilizza” sempre è l’osservazione partecipe, caratterizzata da un ruolo attivo dell’adulto che, dopo aver esaminato attentamente e compreso la situazione, agisce in maniera efficiente, il tutto senza mai dimenticare di informare e coinvolgere la famiglia del minore.
Ma come viene percepita la figura dell’educatore dai genitori? In genere egli è visto come una figura adulta e quindi che infonde sicurezza, che accompagna i bambini per un certo periodo e li aiuta ad affrontare i primi anni di vita, un professionista che si impegna a comprendere determinate situazioni, insomma un consulente e non un rivale.
La “professione è un’attività lavorativa altamente qualificata, di riconosciuta utilità sociale, svolta da individui che hanno acquisito una competenza specializzata seguendo un corso di studi lungo e specificamente orientato in tal senso” (Gallino 1993).

Federico Rossi e Carmine Rugiero

Impariamo a conoscere meglio Carmine Rugiero e Federico Rossi, gli educatori che con estremo impegno e massima professionalità gestiscono Il Sogno del Piccolo Principe.

Federico Rossi nasce a Torino nel 1971 e sin da ragazzino mostra sensibilità rispetto alle problematiche sociali, in particolar modo dei minori. Dopo la maturità classica presso il liceo V. Alfieri di Torino nel 1992, decide di formarsi al fine di svolgere la professione di educatore professionale. Fra i corsi seguiti: “Università della strada” presso il Gruppo Abele, “Tecnico superiore dell’organizzazione e della gestione dell’impresa sociale” con relativi certificato europeo I.F.T.S. e attestato di specializzazione della regione Piemonte, “Tecniche di gestione delle emozioni nel lavoro di cura” con relativo attestato di frequenza e profitto. Nel 2009 Federico svolge tirocinio presso Salotto e Fiorito di Pianezza prestando servizio al Sert e al punto rete disabili del consorzio CSSAC di Chieri, nel 2011 svolge uno stage di 280 ore per Forcoop e per l’ufficio comunicazione della cooperativa animazione Valdocco.
Il 2009 è l’anno in cui consegue la qualifica di educatore professionale presso Salotto e Fiorito di Pianezza.
Le esperienze lavorative sono molteplici: nel 1998 Federico presta servizio come volontario presso la scuola per non vedenti Retinopatici e Ipovedenti di Via Nizza in Torino; nel 1999 lavora invece come educatore e mediatore del conflitto al centro del Gruppo Abele, occupandosi di tossicodipendenti; dal 2000 al 2003 è di nuovo nel ruolo di educatore presso la cooperativa “La Ragnatela” di Chieri; dal 2003 al 2005 è animatore per Estate Ragazzi all’oratorio SS. Pietro e Paolo di Torino; dal 2003 al 2007 è ancora una volta educatore presso la cooperativa E.T. (Educativa Territoriale).
Nel 2007 Federico affronta una nuova  esperienza: l’affido diurno di ragazzi disabili per i servizi territoriali di Poirino e Chieri. Infine dal 2011 il suo ruolo è quello di educatore responsabile/Referente Risorse presso Servizio di Educativa Territoriale, Educativa di strada, Informagiovani di Chieri, incarico che ricopre fino a dicembre 2011. Ed infine, dal 1 gennaio 2012 ad oggi Federico è impegnato come educatore professionale a Torino per un servizio ad alta specializzazione dedicato ai minori autistici o con disturbi pervasivi generalizzati dello sviluppo. Questo nuovo incarico gli ha dato modo di affrontare nuove sfide nel campo dell’intervento di auto per i minori  soggetti a tale diagnosi, acquisendo e approfondendo sempre più nuove competenze educative.

Carmine Rugiero nasce a Torino nel 1967 e nel 1989 consegue la maturità artistica presso “Primo Liceo artistico”. Sa fin da subito che la carriera che vuole intraprendere è legata alla sfera del sociale, così comincia a formarsi in tal senso seguendo svariati corsi fra cui “Tecniche di gestione dell'emozioni” conseguito con relativo attestato di frequenza  e svolgendo tirocinio presso Salotto e Fiorito di Pianezza.
Nel 2008 consegue la qualifica di educatore professionale.
Dal 1990 presta servizio come volontario presso la cooperativa “La Ragnatela” dove assiste malati terminali di AIDS e lavora alla mensa poveri la domenica mattina; nel 1991 lavora come educatore presso l’ex area zoo (Parco Michelotti) nel progetto “Laboratorio giardinaggio” con ragazzi diversamente abili; nello stesso anno svolge attività di doposcuola all’interno di una scuola elementare; dal 1998 al 2004 è educatore presso la Comunità Alloggio Minori maschile penale e civile e presso la Comunità Alloggio Minori mista penale e civile della cooperativa La Ragnatela”; dal 2004 al 2011è educatore di strada per conto del Comune di Chieri, cooperativa Cittattiva, E.T., Valdocco. Dopo una breve esperienza in una casa di riposo (Giovanni XXIII), presta servizio come insegnante di sostegno presso “Primo Liceo artistico” di Torino e si occupa di affidi diurni, un servizio che intende dare alle famiglie in difficoltà, nella cura e nell’educazione dei propri figli, il sostegno di un’altra famiglia o persona singola che accoglie il minore per alcuni momenti della giornata con l’obiettivo di trovare una collocazione di tipo familiare ai minori e integrare le cure dei genitori, consentendo a questi ultimi di superare il momento di difficoltà e riprendere gradualmente il ruolo educativo.
Attualmente gestisce, insieme a Federico Rossi , il centro ludico Il Sogno del Piccolo Principe.


Simonetta Bellomo

Nessun commento:

Posta un commento