La figura
dell’educatore
Chi è l’educatore? Cosa rappresenta la sua figura? Qual è il suo
ruolo? Innanzitutto è doveroso affermare
che il lavoro dell’educatore si basa sulla dimensione relazionale, per la quale
è fondamentale possedere la capacità di saper donare qualcosa di profondo e permanente
all’altro e che deve essere sviluppata attraverso un lungo e serio percorso di
lavoro e di riflessione su se stessi.
Per poter affrontare questa professione è necessario essere dotati di un
buon grado di motivazione e partecipazione emotiva rispetto a qualsiasi
situazione (di disagio e non) che ci si trova a gestire. Le situazioni di
partenza, sempre diverse l’una dall’altra, richiedono diverse modalità di
approccio, ma un'unica base che esige la presenza di quattro costanti
fondamentali: conoscenza, professionalità, competenza e motivazione.
L’azione educativa deve avvenire nel pieno rispetto della soggettività ed
unicità del minore, del suo patrimonio familiare, genetico e culturale, con le
sue peculiarità, non condizionate da dover essere altro da sé.
Lo strumento fondamentale che l’educatore “utilizza” sempre è
l’osservazione partecipe, caratterizzata da un ruolo attivo dell’adulto che,
dopo aver esaminato attentamente e compreso la situazione, agisce in maniera
efficiente, il tutto senza mai dimenticare di informare e coinvolgere la
famiglia del minore.
Ma come viene percepita la figura
dell’educatore dai genitori? In genere egli è visto come una figura adulta e
quindi che infonde sicurezza, che accompagna i bambini per un certo periodo e
li aiuta ad affrontare i primi anni di vita, un professionista che si impegna a
comprendere determinate situazioni, insomma un consulente e non un rivale.
La “professione è un’attività
lavorativa altamente qualificata, di riconosciuta utilità sociale, svolta da
individui che hanno acquisito una competenza specializzata seguendo un corso di
studi lungo e specificamente orientato in tal senso” (Gallino 1993).
Federico Rossi e Carmine Rugiero
Federico Rossi e Carmine Rugiero
Impariamo a conoscere meglio
Carmine Rugiero e Federico Rossi, gli educatori che con estremo impegno e
massima professionalità gestiscono Il Sogno
del Piccolo Principe.
Federico Rossi nasce a Torino nel 1971 e sin da ragazzino mostra
sensibilità rispetto alle problematiche sociali, in particolar modo dei minori.
Dopo la maturità classica presso il liceo V. Alfieri di Torino nel 1992, decide
di formarsi al fine di svolgere la professione di educatore professionale. Fra
i corsi seguiti: “Università della strada” presso il Gruppo Abele, “Tecnico
superiore dell’organizzazione e della gestione dell’impresa sociale” con
relativi certificato europeo I.F.T.S. e attestato di specializzazione della
regione Piemonte, “Tecniche di gestione delle emozioni nel lavoro di cura” con
relativo attestato di frequenza e profitto. Nel 2009 Federico svolge tirocinio
presso Salotto e Fiorito di Pianezza prestando servizio al Sert e al punto rete
disabili del consorzio CSSAC di Chieri, nel 2011 svolge uno stage di 280 ore
per Forcoop e per l’ufficio comunicazione della cooperativa animazione
Valdocco.
Il 2009 è l’anno in cui consegue
la qualifica di educatore professionale presso Salotto e Fiorito di Pianezza.
Le esperienze lavorative sono molteplici: nel 1998 Federico presta
servizio come volontario presso la scuola per non vedenti Retinopatici e Ipovedenti
di Via Nizza in Torino; nel 1999 lavora invece come educatore e mediatore del
conflitto al centro del Gruppo Abele, occupandosi di tossicodipendenti; dal
2000 al 2003 è di nuovo nel ruolo di educatore presso la cooperativa “La Ragnatela” di Chieri;
dal 2003 al 2005 è animatore per Estate Ragazzi all’oratorio SS. Pietro e Paolo
di Torino; dal 2003 al 2007 è ancora una volta educatore presso la cooperativa
E.T. (Educativa Territoriale).
Nel 2007 Federico affronta una
nuova esperienza: l’affido diurno di
ragazzi disabili per i servizi territoriali di Poirino e Chieri. Infine dal
2011 il suo ruolo è quello di educatore responsabile/Referente Risorse presso
Servizio di Educativa Territoriale, Educativa di strada, Informagiovani di
Chieri, incarico che ricopre fino a dicembre 2011. Ed infine, dal 1 gennaio
2012 ad oggi Federico è impegnato come educatore professionale a Torino per un
servizio ad alta specializzazione dedicato ai minori autistici o con disturbi
pervasivi generalizzati dello sviluppo. Questo nuovo incarico gli ha dato modo
di affrontare nuove sfide nel campo dell’intervento di auto per i minori soggetti a tale diagnosi, acquisendo e
approfondendo sempre più nuove competenze educative.
Carmine Rugiero nasce a Torino nel 1967 e nel 1989 consegue la
maturità artistica presso “Primo Liceo artistico”. Sa fin da subito che la
carriera che vuole intraprendere è legata alla sfera del sociale, così comincia
a formarsi in tal senso seguendo svariati corsi fra cui “Tecniche di gestione
dell'emozioni” conseguito con relativo attestato di frequenza e svolgendo tirocinio presso Salotto e
Fiorito di Pianezza.
Nel 2008 consegue la qualifica di
educatore professionale.
Dal 1990 presta servizio come volontario presso la cooperativa “La Ragnatela” dove assiste
malati terminali di AIDS e lavora alla mensa poveri la domenica mattina; nel
1991 lavora come educatore presso l’ex area zoo (Parco Michelotti) nel progetto
“Laboratorio giardinaggio” con ragazzi diversamente abili; nello stesso anno
svolge attività di doposcuola all’interno di una scuola elementare; dal 1998 al
2004 è educatore presso la
Comunità Alloggio Minori maschile penale e civile e presso la Comunità Alloggio
Minori mista penale e civile della cooperativa La Ragnatela”; dal 2004 al
2011è educatore di strada per conto del Comune di Chieri, cooperativa
Cittattiva, E.T., Valdocco. Dopo una breve esperienza in una casa di riposo
(Giovanni XXIII), presta servizio come insegnante di sostegno presso “Primo
Liceo artistico” di Torino e si occupa di affidi diurni,
un servizio che intende dare alle famiglie in difficoltà, nella cura e
nell’educazione dei propri figli, il sostegno di un’altra famiglia o persona
singola che accoglie il minore per alcuni momenti della giornata con l’obiettivo di trovare una collocazione di tipo familiare ai minori e integrare
le cure dei genitori, consentendo a questi ultimi di superare il momento di
difficoltà e riprendere gradualmente il ruolo educativo.
Attualmente gestisce, insieme a
Federico Rossi , il centro ludico Il
Sogno del Piccolo Principe.
Simonetta Bellomo
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